Cinelli Bikes katalog 2012 eng.pdf

Grafica: M. Arduini, L. Fumagalli - 09/2011 - IP

GRUPPO SRL - DIVISIONE CINELLI

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Ryan Heska - New Modern Bicycle - 2011 - Acrylic and mixed media on wood panel

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The information published in this catalogue is indicative, not binding.

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Nel 1979 affidai il restyling del logo Cinelli a Italo Lupi. Con lui trovai subito una bella sintonia, e gli diedi carta

bianca. Ne venne fuori il logo più imitato del ciclismo contemporaneo. Èdifficile da immaginare, oggi, quanto

quel mix di design, moda e competizione che il nuovo logo incarnava fosse sconvolgente e innovativo per i

tempi: lo era al punto che anche Cino quasi si offese. Dal 2008 la collaborazione con MASH SF è partita così:

loro mi spedirono una t-shirt con una interpretazione balorda del mio marchio sacro, Columbus. Io gli risposi

con una e-mail del tipo “ehi voi che cosa vi credete di poter fare???”. Ma in fondo ero molto divertito, ed è nata

un'amicizia. Negli anni '80, quando Italo Lupi li scelse, i colori della C alata del marchio Cinelli avevano ben poco

da spartire col ciclismo, si ispiravano piuttosto ad alcune vernici delle ferrovie britanniche. Erano colori

raffinati: inconsueti per il ciclismo. Ma se oggi l'artista americano Barry Mc Gee ha voluto lavorare con Cinelli, è

stato perchè da bambino lui moriva dietro al CMX, cioè il telaio Cinelli per BMX. Ovviamente era in assoluto il

telaio più caro sul mercato, e anche il più leggero. A quei tempi eravamo un po' troppo avanti: così sbagliammo

pensando che gli atleti volessero un telaio il più leggero possibile, anche a costo di una minor durata: avevamo

una forte mentalità agonistica. Invece il mercato richiedeva prodotti di massa a basso prezzo. Così il nostro

CMX non ebbe grande successo, e addirittura ci ritornarono indietro dei pezzi. Quegli stessi che oggi, anche

rotti, sono ricercati su e-bay, e il loro prezzo non è certo sceso! Quando Andy Hampsten vinse il Giro d'Italia nel

1989, con la sua eroica scalata del passo del Gavia in una epocale tempesta di neve, lui pedalava con vari

prodotti Cinelli. E se andiamo a ingrandire quelle immagini scopriamo che sulla curva non c'è un nastro

qualsiasi, ma un'edizione speciale decorata da Alchimia, lo studio di designer milanesi più famoso del

momento... In quel momento drammatico di spartano eroismo, Cinelli aveva aggiunto il suo tocco di elegante

ironia, senza nulla togliere alla performance professionale. Proviamo a fare un discorso serio? con Cinelli la

bellezza va oltre l'apparire. Il design Cinelli è la combinazione di elementi tecnici essenziali alla performance –

che si tratti del leggendario 'no flex downtube', o dello 'skeletal efficiency concept' di Saetta – uniti a valori

culturali ed emozionali. Vogliamo tentare una considerazione storica? quale altra bici possiamo definire come

lo specchio del proprio tempo, al di fuori della MASH?

Una bici Cinelli ti dà una scarica di emozioni, nel senso più pieno di questa espressione.

Antonio Colombo

In 1979 I asked Italo Lupi to redesign the Cinelli. He knew what I wanted and I gave him carte blanche. The

result was the most imitated logo in modern cycling. Hard to imagine now but the mix of design, fashion and

competition embodied in the logo was startling, even Cino was a little bit offended.

The collaboration with MASH SF began after they sent me a t-shirt with on it a deformed version of the logo of

my other brand, Columbus. I sent them an email saying “What the hell do you guys think you are doing???”

And we became friends. The colours in the winged-C of the Cinelli logo had nothing to do with cycling when

Italo Lupi chose them. They were inspired by the enamelling on old British trains. They were ‘chic’ colours.

Barry McGee wanted to work with Cinelli because when he was a kid he lusted after the Cinelli BMX frame,

CMX – it was the most expensive BMX on the market, and also the lightest, at the time we only had the Italian

racing performance mentality – we thought it was best for the athlete to have the lightest frame possible even

if it meant it last less time – we were completely wrong, the market wanted mass - produced cheap stuff and

everybody complained about our CMX and tried to return the frames. Now people buy broken ones on ebay for

as much as they used to cost new. When Andy Hampsten won the Giro d’Italia in 1989 with his heroic ride on

Passo del Gavia in an enormous snowstorm he was riding Cinelli products. If you look closely you will notice

that the bar tape is not standard cork but a special edition with screenprinted pattern designed by Milan’s

most famous design studio at the time Alchimia. In all that Spartan heroism Cinelli inserted a sense of humour

without ever compromising professional performance. All this to say: Cinelli bikes aren’t just designed to look

good. They’re designed to combine the essential technical elements for performance - be it the legendary ‘no

flex downtube’ or Saetta’s lauded ‘skeletal efficiency concept’ - with an unparalleled emotional and cultural

sophistication - what bike will ever be considered more of a reflection of its times, historically speaking, than

the MASH? Riding a Cinelli FEELS EXCITING in the most complete sense of the expression.

Red Hook Criterium

Brooklyn 2011

Antonio Colombo

XCR Cinelli Rapha

Red Hook Criterium - Milano 2011

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